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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, II, 70
 
originale
 
70 Satis multa de ostentis; auspicia restant et sortes, eae quae ducuntur, non illae quae vaticinatione funduntur, quae oracla verius dicimus; de quibus tum dicemus, cum ad naturalem divinationem venerimus. Restat etiam de Chaldaeis; sed primum auspicia videamus. "Difficilis auguri locus ad contra dicendum." Marso fortasse, sed Romano facillumus. Non enim sumus ii nos augures, qui avium reliquorumve signorum observatione futura dicamus. Et tamen credo Romulum, qui urbem auspicato condidit, habuisse opinionem esse in providendis rebus augurando scientiam (errabat enim multis in rebus antiquitas), quam vel usu iam vel doctrina vel vetustate immutatam videmus; retinetur autem et ad opinionem vulgi et ad magnas utilitates rei publicae mos, religio, disciplina, ius augurium, collegio auctoritas.
 
traduzione
 
70 Dei prodigi ho parlato anche troppo; rimangono gli auspicii e le sorti: intendo le sorti che vengono estratte a caso, non quelle che vengono largite durante un vaticinio, le quali pi? appropriatamente si chiamano responsi di oracoli; di questi parleremo quando saremo arrivati alla divinazione naturale. Rimane da dire qualcosa anche sui Caldei; ma innanzi tutto prendiamo in esame gli auspicii. "? un compito imbarazzante, per un ?ugure, polemizzare su questo argomento!" Per un ?ugure marso forse s?, ma per un romano ? facilissimo. Noi non siamo di quegli ?uguri che predicono il futuro in base all'osservazione degli uccelli e degli altri indizi. E tuttavia credo che Romolo, il quale fond? la citt? prendendo gli auspicii, abbia creduto che esistesse una scienza augurale capace di prevedere il futuro (su molte cose gli antichi erravano): una scienza che, come vediamo, ha subito ormai dei mutamenti o, per l'uso stesso che se ne ? fatto, o per nuove dottrine, o per il lungo tempo trascorso; si conservano per? - per non urtare le credenze popolari e per il grande vantaggio che ne deriva allo Stato - le pratiche, l'osservanza dei riti, le regole, il diritto augurale e l'autorit? del collegio.
 

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